• Il documento, datato 2004 e fornito da Griñán il 5 aprile, reca una data e un timbro diversi da quello che il Consiglio ha inviato a suo tempo alla causa dell'ERE
• Gli avvocati del PP andaluso chiedono al tribunale di dedurre testimonianze in caso di reati di falsificazione di documenti o frode procedurale
La rappresentanza processuale del PP andaluso nel processo all'ERE, dove esercita l'accusa popolare, ha chiesto che si indaghi se la Junta de Andalucía abbia falsificato un documento fornito poco più di una settimana fa al caso per la difesa dell'ex presidente José Antonio Griñán.
Si tratta di un certificato di accordo del Consiglio Direttivo tenutosi il 28 dicembre 2004, che reca una data e un timbro diversi rispetto alla prova originale che la Junta de Andalucía ha inviato ai suoi tempi per la causa dell'ERE.
Il documento corrisponde al fascicolo di modifica del bilancio 946/2004 denominato "Trasferimento di crediti nel capitolo IV dei programmi 3.2.B e 3.2.H del Servizio per l'impiego andaluso", fornito dalla difesa dell'ex presidente del consiglio José Antonio Griñán durante la sua dichiarazione del 5 aprile.
Detto documento contiene incongruenze rispetto a quello che sta già lavorando al caso, che potrebbero essere il prodotto di una presunta falsificazione, come ad esempio che il fronte del documento che sta lavorando al caso è firmato dal Vice Ministro della Presidenza il 28 dicembre 2004 e quella fornita dalla difesa del sig. Griñán è datata 30 dicembre 2004.
Le firme del direttore generale dei bilanci e del capo del servizio di bilancio delle attività sociali non compaiono sul retro del documento in causa, ma compaiono sul documento fornito dalla difesa di José Antonio Griñán.
Parimenti, la firma del Responsabile del Servizio Bilancio delle attività sociali è una firma illeggibile, senza sigillo, senza identificazione del firmatario, che viene indicato come tale "per autorizzazione" (PA), figura inesistente nel diritto amministrativo che consente solo la sostituzione o la delega, secondo la scrittura della rappresentanza processuale del PP nel caso ERE.
Nella lettera inviata al Tribunale di Siviglia si rileva inoltre che la relazione del Controllore Generale della Junta de Andalucía fornita da José Antonio Griñán è la pagina 4 di un fax, omettendo almeno le prime tre pagine, così che il le informazioni offerte sono distorte e incomplete.
Gli avvocati del PP Andaluz nel caso dell'ERE hanno chiesto al tribunale che tale documentazione sia ammessa, ma come prova sulla dichiarazione di José Antonio Griñán, che con il contributo di questo documento presumibilmente falsificato intende dimostrare di aver incarnato solo il suo firma per l'elevazione della proposta di accordo al Consiglio Direttivo una volta predisposte tutte le necessarie relazioni e firme.
Per tutte queste ragioni, l'accusa popolare esercitata dal PP Andaluz chiede al giudice di dedurre testimonianze da detti documenti e da coloro che sono coinvolti nel caso citato in questo documento, per il rinvio alla Corte Inquirente nel caso in cui i fatti costituiscano un reato di falsità documentale o , anche, di frode, nella modalità della frode processuale.
Al di là della procedura giudiziaria, il PP andaluso chiede che il governo della Junta de Andalucía chiarisca questa duplicazione di documenti ufficiali e offra spiegazioni sul suo intervento in questi eventi.
Il governo socialista ha l'obbligo di spiegare agli andalusi se è intervenuto o ha ordinato di intervenire nella presunta falsificazione di un documento ufficiale che, cosa più grave, doveva essere fornita in un caso giudiziario in cui due ex presidenti e una ventina di ex alti funzionari della Junta de Andalucía.
Il PP andaluso rispetta la presunzione di innocenza di tutti gli imputati, ma non rinuncerà ai suoi sforzi per far luce, sia sul piano politico che giudiziario, sul più grande caso di corruzione verificatosi nella storia democratica dell'Andalusia e si è posto come obiettivo il recupero dei fondi defraudati a tutti gli andalusi, obiettivo a cui il governo di Susana Díaz ha rinunciato, abbandonando le sue funzioni.